(Moliterno, Potenza, 1815 - Parigi 1890) scrittore e patriota italiano. Implicato nei moti di Napoli del 1848, dopo il ritorno dei Borboni riparò a Genova, e poi a Parigi e a Londra, dove conobbe G. Mazzini. Tornato in Italia nel 1860, venne eletto deputato del parlamento italiano (1861) e si schierò con la sinistra. Osservatore caustico e dotato di una vivace vena di polemista, oltre a romanzi che rivelano un’attitudine alla «bizzarria» linguistica (Le memorie di Giuda, 1870), scrisse volumi di cronache e di memorie: La rivoluzione di Napoli del 1848 (1850); I moribondi di palazzo Carignano (1862), in cui sono raccolte le sue maliziose corrispondenze, per il quotidiano parigino «La Presse», sulla vita e gli uomini del primo parlamento italiano; Gli incendiari della Comune (1872).